Comunicato Stampa a Il Quotidiano del Sud Basilicata
Egregio Direttore, a nome dei tremila Infermieri iscritti all’ORDINE (Ente Sussidiario dello Stato) della provincia di Potenza esprimo doglianze e disappunto per il modo inappropriato ed inopportuno con cui è stata utilizzata la professione di INFERMIERE, dal Vostro – “Quotidiano del Sud Basilicata” del 9 aprile 2019 – che, a caratteri cubitali titola un articolo di cronaca giudiziaria, per fatti accaduti presso l’Azienda S. Carlo di Potenza, alcuni mesi fa. Risulta evidente che per questi fatti deprecabili nessun infermiere della suddetta Struttura, sia mai stato coinvolto e nel caso citato trattasi di un operatore socio sanitario (OSS). A tutt’oggi si assiste, da parte di organi di stampa poco attenti, all’errore di individuare tra i professionisti della Salute esclusivamente Medici e Infermieri, e cosi tutto ciò che non è qualificabile come Medico viene identificato in modo sbrigativo e superficiale nella figura dell’Infermiere! Questo modus operandi, oltre a causare disinformazione tra i cittadini, comporta un grave danno di immagine ad un professionista che, impegnato ad erogare servizi per rispondere ai bisogni di assistenza delle persone, necessita in maniera ineludibile di stabilire con essi un’alleanza terapeutica attraverso un rapporto di fiducia. (DM 739/94).
INFERMIERE oggi è solo ed esclusivamente colui che ha conseguito una Laurea in Infermieristica e che, superato un esame di Stato, è iscritto all’Ordine Professionale (OPI). E’ il professionista INFERMIERE che, attraverso un lungo percorso formativo universitario, acquisisce conoscenze scientifiche e competenze tecniche specifiche che determinano il rapporto di fiducia con il cittadino e l’utenza. Dunque autonomia decisionale e diretta responsabilità professionale caratterizzano oggi l’attività assistenziale, in un percorso evolutivo della professione da ausiliaria a professione intellettuale che dà il proprio contributo all’interno dell’equipe multidisciplinare in cui opera. La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche {Fnopi) ha lanciato una campagna social per ribadire a chiare lettere che si può chiamare “infermiere” solo il professionista laureato, iscritto agli Ordini professionali, a cui aderisce l’OPI di Potenza.
Sono certo che si sia trattato solamente di un non voluto errore e che sarà prestata maggiore attenzione verso la professione Infermieristica che mi onoro di rappresentare.
Cordiali Saluti.
Il PRESIDENTE
Dott. Vito MILIONE